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- …….“molti di noi sono molto più vicini al proprio Spirito nella prima infanzia e nella giovinezza di quanto non lo siano nella maturità, e hanno allora delle idee decisamente più chiare in merito al compito della loro vita, agli sforzi che devono sostenere e alle qualità che devono sviluppare….” così scrisse Edward Bach in “Guarisci te stesso” circa nel 1930. Mai parole pronunciate furono più attuali visto che anche ai giorni nostri (ma ritengo a questo punto questa sia una disfunzione endemica del genere umano) il materialismo, l’egoismo, la prevaricazione, ecc. “ci conducono lontano dalla Voce del nostro Io superiore” (come scrive ancora Edward Bach in “Guarisci te stesso”).
- Quindi, paradossalmente, siamo stati e siamo più vicini alla nostra reale indole da bambini che non da adulti proprio perchè le scelte che poniamo in campo, le influenze esterne negative, la società con i suoi “ideali” da seguire a tutti i costi, ci sviano e ci allontanano dalla strada maestra e dalla missione per la quale siamo, ognuno con la propria, venuti al mondo.
- Il percorso che facciamo vede la malattia, come specifica lo stesso Edward Bach, come un sistema di difesa che corpo-mente e spirito mettono in atto per “svegliare” l’individuo dal torpore e dalla spirale psico-emotiva negativa portandolo a comprendere gli errori che sta commettendo e a rimettersi in sintonia con la propria personalità così che la stessa possa essere nuovamente in comunicazione con la propria anima e missione di vita.
- Al pensiero di Edward Bach vorrei però aggiungere che il percorso tortuoso, difficile e doloroso che pressoché tutti, con poche eccezioni e comunque con distinguo di valore, viviamo nel corso della vita, non è vano se ci riconduce “alla casa” cioè alla nostra indole e/o personalità positiva.
- Il bambino, non sempre ma spesso, manca di consapevolezza nel vivere quel suo stato di grazia in cui tutto è chiaro data la personalità e indole non ancora macchiata dalle difficoltà della vita. Prova a pensare anche tu quando da piccolo/a ti sembrava tutto così chiaro e ben indirizzato. Quando sapevi già cosa ti piaceva fare e non fare, cosa avresti fatto da grande e cosa al contrario non avresti mai fatto. Eri consapevole di tutto ciò? I doni che avevi così chiari di fronte a te erano dotati di consapevolezza? Vorrei rispondere tanto di si ma la risposta è che per tanti di noi era invece no. Mancavamo di consapevolezza. Non eravamo consapevoli di questa enorme ricchezza e chiarezza di pensiero e di cuore che avevamo a nostra disposizione.
- La maturità della vita quindi non è vana, se però ci conduce a casa. Tanti troppi di noi però si smarriscono, perdono la bussola del ritorno, l’orientamento; no non è facile tornare a casa. Per molti di noi risulta più semplice “barcamenarsi” rispetto ai risvolti psico-emotivi negativi che abbiamo fatto nostri nel corso della vita; e poco importa se i doni per i quali siamo venuti a questo mondo non sono messi a frutto. Non ha per noi importanza. Ma ciò è delitto contro noi stessi (come spiega ancora ancora lo stesso Edward bach) e prima o poi il conflitto che si crea tra la nostra natura ed indole iniziale e ciò che siamo ora nell’oggi (lontani cioè da chi dovremmo essere veramente), ebbene alla lunga tutto ciò lo paghiamo purtroppo, in termini di malattia.
- Quindi se malattia dell’anima prima e fisica poi c’è che almeno serva a qualcosa cioè a darci quella scossa che ci faccia comprendere che solo tornando “a casa” potremmo trovare armonia, serenità, qualche sano e meritato momento di felicità. Ciò che spetta di diritto a tutti noi indistintamente. Quindi il tema della consapevolezza dei doni che faticosamente riotteniamo nella maturità (rispetto alla inconsapevolezza che ci caratterizzava da giovani) è forse l’unico aspetto positivo che possiamo trovare nel percorso tortuoso e difficile che facciamo appunto per tornare a riappropriarci della nostra indole positiva così come assegnata alla nascita.
- In conclusione su questo punto: un bambino ha una personalità già definita nelle caratteristiche di base (indole positiva), un’anima pura ma non sviluppata cioè non ancora del tutto consapevole. Manca di consapevolezza rispetto ai doni che gli sono stati assegnati. Paradossalmente la vita attraverso le sue prove ci conduce a riappropriarci dei nostri doni ma con vera consapevolezza. L’ideale sarebbe quello di avere dalla nascita DONI + CONSAPEVOLEZZA, ma questo privilegio è stato riservato nel corso della storia solo a pochi esseri evoluti spiritualmente sin dalla loro nascita. Loro potevano contare su doni e consapevolezza…
- Testfioridibach.it vuole quindi condurti ad aiutarti a riappropriarti dei tuoi doni assegnati alla nascita riacquistando perciò le caratteristiche di base della tua personalità “positiva” attraverso un percorso che vede i metodi e i test di analisi e scelta dei fiori il cuore pulsante di questo blog.
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