content top
Ma tu pensi quando fai l’Amore? – La prima legge mistica: Vivere e stare nel presente

Ma tu pensi quando fai l’Amore? – La prima legge mistica: Vivere e stare nel presente

La prima delle leggi mistiche è VIVERE IL PRESENTE.

 

Durante il nostro precorso di vita ci capita di essere o troppo legati ad un passato che ci condiziona rispetto alle scelte che dobbiamo compiere o troppo proiettati in un futuro ancora tutto da scrivere e che magari esiste solo nella nostra…mente.

Che si sia o troppo influenzati dal passato o troppo proiettati al futuro, in entrambi i casi la conseguenza è che viviamo male e disattenti rispetto a ciò che solo concretamente esiste: cioè il nostro presente.

Per darti un esempio concreto vorrei parlarti di come siano migliorati i miei pranzi, le mie cene ed il rapporto con il cibo in generale da quando ho deciso che ciò che veramente mi andava di vivere era il mio presente. Esatto solo il mio presente.

Prima per esempio un pranzo era solo l’anticamera del lavoro che avrei dovuto fare successivamente per cui la mia mente restava accesa su ciò che avrei svolto alla ripresa lavorativa.

La conseguenza era un cattivo rapporto con il cibo, il non gustarsi la pausa pranzo, il non vivere quell’attimo che per me è diventato sacro e che ringrazio Dio di poter fare ora ogni giorno con grande consapevolezza considerandolo appunto un atto Sacro.

 

Quando faccio una cosa, qualunque cosa si tratti, per me ORA c’è solo ed unicamente ciò che sto facendo.

Stare sintonizzati con il nostro presente spegne la mente e con essa i pensieri inutili e farraginosi. Presenti a noi stessi rendiamo inutile il pensiero, che ti ricordo essere, per i più grandi mistici e saggi non solo orientali, solo ed unicamente…..confusione.

Si hai capito bene… PENSIERO = CONFUSIONE

Non fraintendermi non ho parlato di intelligenza.

C’è una grande differenza tra la produzione di pensieri e l’esser intelligenti. Se non fosse per il fatto che le tue intuizioni “più intelligenti” e il trovare la classica “idea risolutiva” rispetto a ciò che ti assillava, penso concorderai con me, arriva proprio quanto non stai pensando ma hai distolto la tua attenzione sul problema.

L’intelligenza ha di nuovo la possibilità di emergere…

L’intelligenza è a mio avviso una qualità dell’Anima e sempre secondo i saggi risiede nel nostro cuore non nella nostra mente.

 

Torniamo ora brevemente alla crisi come descritta nel precedente articolo: sai perchè difficilmente si può entrare in crisi rispettando la legge di stare nel proprio presente e perchè potresti non entrare più in crisi nemmeno tu?

Perchè questo nuovo modo di approcciarsi alla vita consente di alleggerire la mente di qualche tonnellata di inutili pensieri che al contrario continuamente produrremmo.

 

Ricorda che se stai male l’errore più grande è chiedersi proprio: perchè sto male?

Non c’è peggior errore che collegare uno stato dell’animo alla tua mente che spesso mente.

Vogliamo purtroppo dare un nome ed un cognome ai nostri stati di disagio: sto male perchè il mio compagno non mi apprezza, sto male perchè questo non è il lavoro che fa per me, sto male perchè non sono compreso dai chi mi è vicino, ecc. ecc.

Quando inizierai a dirti sto male punto e basta, senza pensarci sopra più di tanto lascerai che quell’energia che è arrivata a farti visita faccia il suo corso e se ne vada.

Se la collegherai ad un “motivo” mentale le darai forza e le consentirai di albergare in te sino a portarla ad incrementare la sua intensità. Da li l’insorgere spesso di stati psico-emotivi distonici quali: incertezze, paure radicate, crisi d’ansia, stati depressivi e attacchi di panico ricorrenti.

Ti abituerai piano piano a vivere ed accettare il tuo presente per ciò che è senza recriminazioni ne falsi entusiasmi e soprattutto con poche zavorre mentali.

 

Ricorda questo e fallo come fosse il tuo mantra. A me è servito tantissimo l’ho fatto mio dopo averlo udito da un illuminato psicoterapeuta italiano (almeno per me lo è): il professor Raffaele Morelli.

Può sembrarti banale ma ti ripeto per me è stato di grande aiuto e mi ha aiutato a sciogliere uno stato emotivo distonico cronicizzato in me:

 

MATTEO QUANDO SOFFRE, NON PENSA

MATTEO QUANDO SOFFRE, NON PENSA

MATTEO QUANDO SOFFRE, NON PENSA

 

Prova! Lo so sono “solo” delle parole ma questo per me come ti dicevo sono state di grande utilità.

I fiori di Bach in tutto questo aiutano tantissimo ad intraprendere e mantenere questa strada del qui ed ora per il semplice fatto che eliminando i nostri picchi emotivi, i fiori ci allontanano dal nostro mentale e ci radicano fortemente a ciò che comunque, nel bene o nel male, stiamo vivendo. Quindi al nostro presente.

Perchè se stiamo vivendo un momento difficile è ciò che la Vita ha chiesto solo ed unicamente per noi come esperienza necessaria per riportarci sulla via della guarigione prima (sia essa fisica o emotiva) così da realizzare la nostra missione di vita poi.

 

Ricordati che la Vita non ti vuole come “essere” in crisi. La Vita e la tua Anima vogliono solo il tuo bene. Il meglio! Come potrebbero accettare per te il peggio se poi non potresti assolvere alla tua missione di vita!?!

La crisi è qualcosa che scegliamo noi di vivere solo ed unicamente perchè abbiamo deciso di non ascoltare ed assecondare la miriade di messaggi che la vita e la nostra anima hanno disseminato sul nostro cammino per distoglierci dall’ “errore”.

Se li avessimo ascoltati sta pur sicura/o che la crisi psico-emotiva non avrebbe fatto capolino nella nostra vita.

 

Qualche ultima indicazione rispetto a questa legge:

considera che tutto ciò che è viscerale e primordiale, quasi atavico è non mentale e ci preserva dalla Crisi.

Se riporterai nella tua vita la tua parte di Donna Primordiale e Uomo Primitivo, vedrai che sarai meno mentale e riuscirai a vivere con più serenità il tuo presente.

Un esempio? La prosecuzione della nostra specie attraverso l’atto sessuale.

Ti lascio con questo quesito: quando fai l’amore pensi? Rispondimi sinceramente. Pensi mentre fai l’Amore?

Pensi al fatto che solo un minuto prima stavi male? Che avevi vissuto una crisi d’ansia? Che l’incertezza regna sovrana nella tua vita?

 

Prova a pensare a quando fai l’Amore. Prova a riflettere…

NO TU NON STAI PENSANDO. NON PUOI PENSARE ANDRESTI CONTRO NATURA.

 

Rifletti su di un altro aspetto. Se succede un qualcosa che ti fa prendere un gran spavento: un terremoto, un leone che scappa dalla gabbia del circo ed inizia a rincorrerti, un’auto che ti sta per investire, prova a riflettere pensi in quel momento oppure tutte le pastoie mentali che ti stavano assillando solo due minuti prima svaniscono come per incanto come neve al sole!?! Anche in questo altro caso hai attivato una parte del tuo cervello ancestrale e primordiale che si ricollega al’istinto di sopravvivenza che poco ha a che fare con il nostro mentale.

 

Ecco ho fatto dei casi limite. Il mio voleva essere un semplice suggerimento: riappropriati di tutto ciò che è viscerale e primordiale e vedrai che l’esser meno mentale sarà un fatto naturale . Da li sarà anche automatico il vivere il tuo presente in maniera molto più serena; la conseguenza finale sarà una maggiore stabilità psico-emotiva.

 

Spero di averti dato una serie di spunti di riflessione.

“Rifletti” con il cuore non con la mente 🙂

 

Attendo i tuoi commenti.

 

A presto!

 Matteo

 

13 Responses to “Ma tu pensi quando fai l’Amore? – La prima legge mistica: Vivere e stare nel presente”

  1. Lorenzo ha detto:

    Grazie mille! Ho dato una lettura veloce e ho sentito con il “cuore” che queste parole potranno aiutarmi… Mi ritaglerò un pò di tempo per riflettere sul senso e sul messaggio dei tuoi consigli!

  2. Elena ha detto:

    Il mio sopranome e Stony. Grazie, Matteo, un’ottimo spunto…ed “istruzione”! Elena detta Stony…

  3. giuseppa ha detto:

    qundo si spera di eesere rivalutata per le cose che hai dentro è difficile pensare sono NESSUNO e non debbo aspettarmi niente ma ci proverò grazie

  4. sara ha detto:

    grazie

  5. Anna Maria ha detto:

    Ho letto con molta attenzione quanto hai scritto…e ho sentito “di pancia” di quanta verità c’è in quello che dici!
    Su questo punto: “Ricorda che se stai male l’errore più grande è chiedersi proprio: perchè sto male?” …
    Mi permetto di dissentire un pò…in quanto penso che quando si sta male la ns attenzione cade automaticamente sul dolore fisico, se il star male è dato da dolore fisico, se invece il dolore è emotivo automaticamente la mente cerca di motivarlo…ma se comprendo il perchè e cosa ha attivato il stato di malessere può essere utile per poi andare oltre.
    Credo che l’ACCETTAZIONE prima e la CONSAPEVOLEZZA per seconda siano le due fasi necessarie per andare oltre e lasciarci trasportare dalla vita.
    Correggimi se sbaglio!
    Un saluto
    Anna Maria

  6. odiglia ha detto:

    Ciao molto interessante le cose dette,mie piaciuto anche
    le cose dette da morelli che aprezzo molto speriamo di
    riuscire a mettere in pratica tanti saluti

  7. orchidea ha detto:

    Ciao dolcissimo Matteo , questa volta ti dico anche io grazie …non so come mai ma hai scelto il momento giusto x farmi giungere tali notizie donandomi una risposta ad un mio problema nato da poco x la troppa stanchezza !!!…anche noi che amiamo i fiori di Bach spesso siamo poco capaci a curarci! ma tu mi hai regalato oggi una chiave di lettura che non avevo Un bacio a presto Freia

  8. paola coronas ha detto:

    Io provo sofferenza invece perchè non mi sento “riconosciuta”, perchè sono “nessuno.” Insegno da più di 20 anni. Tre anni fà sono stata operata ad un tumore e ho affrontato la chemio e la radioterapia, mettendomi nelle mani del Signore. Sembrerà paradossale ,ma è stato un periodo in cui mi son sentita libera. Felice. Non dovevo rendere conto di niente e a nessuno. Mangiavo, dormivo, leggevo, uscivo quando ne avevo voglia… Senza orari. Vivevo nella piena consapevolezza dell’attimo perchè non sapevo se domani ci sarei stata. Il Signore mi ha dato un altra chance. Non faccio più cure, non prendo un medicinale, (per fortuna!) Ho ripreso la vita “normale”. Lavoro. Mipiace insegnare. Mi è sempre piaciuto. Ma talvolta lo trovo logorante. Ho qualche difficoltà con i ragazzi. Non tutti. In generale con la fascia dei 14 anni. Non accetto il loro disinteresse (di cui mi sento talvolta responsabile), i loro modi bruschi e sfrontati. Non accetto di essere disprezzata, di essere “nessuno Non accetto di buttare la mia vita per dei ragazzini che non hanno voglia di fare, di ascoltare. Ho cercato tutte le strategie possibili ma non vedo il minimo riscontro e ho l’impressione di essere come Don Chisciotte contro i mulini a vento. Saluti Paola

  9. Matteo ha detto:

    Rispondo e ringrazio per i Vostri sentiti contributi a questo ultimo post.
    Ad Anna Maria rispondo che le strade del Signore sono infinite. Nessuno ha la verità in tasca. Non posso quindi correggerti. Non ne ho l’autorità ne il potere di farlo. Rispetto tantissimo la tua posizione che in passato era stata anche la mia: cioè chiedersi perchè stiamo male. Cercarne il motivo.
    Ti riporto solo il mio modo per affrontare con più leggerezza il disagio. Questo modo prevede di non farsi domande quando il disagio ci assale. Posso solo dirti di provare. Con me, ma non solo con me, ha funzionato alla grande oramai da molti anni. Collegare un disagio ad un evento della vita è spesso fuorviante perchè talvolta quella è solo la cartina tornasole e non il motivo scatenante il nostro disagio. Quando stiamo male è perchè non stiamo rispettando il motivo per il quale siamo venuti a questo mondo. E’ perchè ci siamo distaccati dal nostro percorso naturale di vita. E’ perchè non siamo più in connessione con la voce della nostra Anima. Magari incolpevoleremo il marito, la moglie, il lavoro non gratificante ma quelli sono solo specchi del nostro disagio. Il disagio ha radici molto più profonde e a mio avviso non va risolto sul piano mentale.
    La penso così e vivo così.
    Certo si viva la consapevolezza e l’accettazione pietre miliari sulla strada della saggezza. Comncordo con Te.

    Sul fatto di sentirsi NESSUNO quando il disagio ci assale è un “metodo” psico-somatico che secondo me ha un grande valore terapuetico. Eliminato il nostro sub-strato di persona che ha una famiglia, un lavoro, degli obblighi, dei figli, ecc. ecc. e denudati da tutto ciò che è “il contorno seppur importante della nostra vita” rispetto a ciò che siamo noi stessi, ebbene il disagio ha molta meno forza e potere su di noi. Provare per credere.
    Ricordate Ulisse come riuscì a trovare la via della libertà quando Polifemo lo voleva uccidere? Dicendo che era NESSUNO. I greci in questo erano veri Maestri di Sana Vita.
    Per cui a Paola Coronas mi sento di dire che comprendo benissimo quanto mi scrive e Le vorrei dire che quella Sua terribile esperienza vissuta Le ha consentito di tornare in contatto nel profondo con la Sua anima. Forse non sapendolo ha incarnato compiutamente quanto Edward Bach scrive magistralmente sul ruoolo che la malattia ha per ricondurci sul sentiero di Vita per il quale siamo venuti a questo mondo. Vorrei dirti cara Paola ch questa chance te l’ha donata il Signore ma te la sei conquistata sul campo tu. Complimenti non è da tutti tornare a sentire la voce dell’Anima. Tu hai avuto questo dono fanne tesoro quando comunque la Vita ti chiama (come nel caso di un lavor che magari non digeriamo del tutto) e quando ti chiamerà. Torna alle sensazioni che hai descritto di pace, presenza, gioia e felicità che “paradossalmente” hai vissuto durante il periodo di malattia.
    Sentendo quelle sensazioni risuonare in te vedrai che scioglierai come neve al sole i piccoli/grandi contrattempi che comunque viviamo haimé a questo mondo. O per lo meno darai loro il giusto valore.
    Un abbraccio e a presto a tutte e tutti Voi.
    Matteo

  10. gianpiero ha detto:

    Ciao Matteo,hai sicuramente ragione…ma come si fa a capire, qual’è la voce del cuore, quella della pancia , quella della testa. In questo periodo, sono in confusione totale e spesso non riesco a distinguerle. Questo mi provoca grande ansia nelle scelte, anche perchè ho scelto semre col cuore e in questo momento non lo sento o mi sembra di nonsentirlo più.
    Spero di smettere presto l’antidepressivo, anche se mi ha aiutato a venire fuori dal periodo più nero. A presto Gianpiero

  11. Matteo ha detto:

    Se pensi scegli male. se non pensi sceglierai bene. Non pensare. Non serve e aumenta solo l’ansia. L’intuito emerge quando non pensi, quando ti distrai, quando fai ciò che ti piace. Allora li l’intelligenza (che non è pensiero) ha modo di emergere e indicarti la soluzione. Non è facile lo so, ma è sempre meglio che non provare. A presto! Matteo

  12. maria carla ha detto:

    Per me sentirsi NESSUNO vuol dire spegnere gradualmente l’Ego con tutte le sue pretese, le sue interpretazioni, le sue idee su come dovrebbe girare il mondo…una pratica che personalmente mi sta aiutando in questa direzione è la meditazione (che però non sempre riesco a fare ogni giorno). Sento che non è lo sforzo di volontà a fare il cambiamento dentro di me ma proprio questo lavoro di ‘dissodamento'(come vangare un terreno per la semina) della sostanza-anima che mi abita (e che non so dove mi condurrà)!

    Praticare regolarmente, questo è ciò che mi impegno a fare ogni giorno e che mi sento di consigliare a tutti voi! mcarla

  13. Matteo ha detto:

    Ottimo Maria Carla. Hai spiegato molto bene la tua posizione su cosa voglia dire per te il sentirsi NESSUNO! ottimo contributo e a presto. matteo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *